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Autorizzazione n° 1341 del 26 aprile 2007 del Tribunale di Campobasso
DIRETTORE: Walter Grandis 19 DICEMBRE 2007 DIBATTITO
Carissimi amici ci facciamo compagnia ormai da oltre un anno e mezzo e di cose in questa città ne sono successe tante. Ci sono state le elezioni di ogni ordine e grado, ci sono state
manifestazioni di più o meno elevato livello culturale, ci sono stati gli incendi che hanno
semidistrutto la vallata e tante altre amenità. In tutto questo tempo però è mancato
qualcosa: un vero e proprio dibattito politico amministrativo. Nel corso di vari consigli
comunali che si sono svolti in questo periodo c’è stato, infatti, una specie di botta e risposta
fra opposizione e maggioranza: sembrava di assistere a quel gioco condotto da Amadeus in
televisione, 1 contro 100 (in questo caso Sindaco contro opposizione). La maggior parte
delle sedute consiliari infatti si sono tenute con un’opposizione che interrogava, interpellava,
criticava ed un sindaco che controbatteva. Mercoledì 12 invece è accaduto qualcosa che ha
eliminato quella carenza di cui dicevamo sopra: c’è stato un dibattito! Altri consiglieri di
maggioranza hanno preso la parola e detta la loro sugli argomenti in quel momento in
discussione. Non solo. Gli interventi sono stati talmente “sentiti” da chi li ha prodotti che si
è raggiunto il limite dell’alterco, con innalzamenti di voce dall’una e dall’altra parte. Ragazzi,
credetemi, è stato un successo! Mancava poco che il pubblico presente battesse le mani per
sottolineare quanto stava accadendo nel consesso consiliare. L’argomento non era di poco
conto: si trattava, come al solito in questi ultimi tempi, di quadrature del cerchio nell’ambito
della contabilità comunale che sembra sia un vero e proprio disastro. Ma come si è arrivati a
questo? Un consigliere, intervistato da un quotidiano locale, afferma che parte di questi
debiti non è colpa di quest’Amministrazione, che il pignoramento effettuato in Comune
(fatto piuttosto increscioso, nessuno ama vedere apparire l’Ufficiale Giudiziario all’interno
della propria casa – e ripeto, il Comune è la casa di tutti) è riferito a debiti contratti nel 1987
(qualcuno mi ha chiesto – come se io avessi la facoltà di rispondere – “ma in questi 20 anni
possibile che non è stato possibile accantonare la relativa cifra per far fronte ad un eventuale
atto come questo?”), inoltre sembra che l’opposizione non apprezzi e faccia cenno
minimamente alle opere che l’Amministrazione sta portando a termine: centro
polifunzionale; caserma dei carabinieri (ci chiediamo se sia una precisa competenza
comunale); palestra (mancherebbe solo la perizia di agibilità); l’appalto per la sistemazione
del campo sportivo. I “cattivoni” dell’opposizione non sembrano sentire ragioni e non
accolgono i continui inviti rivolti loro dal Sindaco per una collaborazione e dialogo. Ma questi
“ragazzacci” non sono i soli: è riapparso, sulle pagine dei quotidiani locali, il fustigatore
Sordello da Goito che nei suoi scritti commenta, in modo sarcastico, le tristi vicende
amministrative triventine (“allegra brigata che viaggia in modo spensierato su un carrozzone
privo di finestrini e sterzo”) che non risparmia nemmeno i cittadini (“ignavia degli
amministrati che mai hanno fatto sentire la loro voce di protesta”). Insomma in questo
periodo in cui la neve dovrebbe attutire ogni minimo suono, il tono sonoro di questa città è
andato aumentando… a proposito di neve… non eravamo più abituati a vederla, almeno da
queste parti, quasi due anni di assenza. Forse è stato proprio questo prolungato periodo che
ha fatto dimenticare a molti che la neve, quando è tanta, rende difficoltosa la circolazione
stradale e non solo, a tal punto che occorrono alcuni mezzi speciali per liberare le strade da
questa massa bianca composta da acqua gelata. Questa dimenticanza ha …. (continua)
fatto sì che ci sono state grandissime difficoltà nella circolazione in quanto quei famosi mezzi atti a liberare le strade da tale impedimento, si sono mossi molto in ritardo e solo dopo assicurazioni che il loro lavoro sarebbe stato ricompensato. Molti cittadini, soprattutto quelle delle contrade, ma anche delle zone limitrofe al centro, si sono organizzati da soli… si potrebbe citare Guareschi quando termina i propri racconti su Don
Camillo e Peppone: “queste cose accadono in un paese dove il grande fiume (in questo caso la grande neve) scorre”… La situazione di questa città francamente è difficile da descrivere a chi non ci vive anche perché è ancor più difficile da capire per coloro che ci abitano. Siamo arrivati davvero a situazioni incredibili. Stiamo costruendo un centro polivalente con tanto di auditorium dove si potrebbero organizzare spettacoli teatrali, ma la relativa locale associazione va avanti con le sole forze… riuscirà a resistere in tempo per avere la possibilità di operare all’interno di tale spazio? Stiamo per avere un palazzetto (non so se è giusto chiamarlo così dato che è aperto su tre lati… forse è meglio chiamarlo “campo coperto”) dello sport, ma non abbiamo una squadra di pallacanestro/pallavolo/pallamano; abbiamo una fortissima squadra di tiro con l’arco, ma in tutto il territorio comunale non hanno dove allenarsi, guarda un po’, proprio in occasione di giornate come queste piene di neve. Stiamo costruendo una strada parallela al corso in modo da snellire il traffico che percorre questa città, ma continuando così non ci sarà più nessuno che avrà voglia di affacciarsi in una cittadina dove gli unici momenti emozionanti sono durante il mercato mattinale domenicale (semprechè non piova o, come in questo caso, nevichi). Questo è un territorio molto particolare, diviso in tante contrade, ognuna con le proprie esigenze diverse da quelle delle altre; un paio di giorni fa un amico mi diceva che aveva fatto un giro per Agnone ed era rimasto meravigliato della vivacità di quella cittadina. Certamente non
dobbiamo guardare alle vicende degli altri, ma qui non c’è niente che va, è una città che sta perdendo la sua identità e questo è un fatto grave. A questo proposito c’è stato anche l’intervento del caro amico Pandolfo (intervistato da un quotidiano locale) che ha rimarcato come l’antico borgo di Trivento, il suo centro storico, sia stato completamente abbandonato non solo da coloro che lo abitavano ma soprattutto da mancati interventi qualificativi che avrebbero potuto rendere ancora vivo l’aspetto storico culturale della zona con ricadute su un possibile mercato turistico (ma con quali strutture ricettive?). Devo “confessare” una cosa, qualcosa nota a tutti perché non ho nascosto assolutamente per chi parteggiavo durante l’ultima campagna elettorale: io ho dato fiducia a questa compagine, ho creduto in un “progetto”, in un “programma”… il consigliere Minichillo ha giustamente detto, in quell’intervista citata precedentemente, che l’Amministrazione sta seguendo un programma. Non so cosa dire… Credetemi, è difficile per me ogni volta scrivere qualcosa di non positivo relativo a questa Amministrazione, ma non posso fare altrimenti. Programma: enunciazione particolareggiata di ciò che si vuole fare, d’una linea di condotta da seguire, degli obiettivi cui si mira e dei mezzi coi quali si ritiene di poterli raggiungere (dal “Devoto e Oli”). Ebbene un programma c’era, addirittura per una parte (quella riservata ai giovani ed ai servizi sociali) ho dato anche un piccolo contributo, ma la stampa finale è rimasta appesa (forse) nella bacheca del Municipio. DIALOGO ISTITUZIONI-CITTADINI!!!!!
Non si deve aspettare che il cittadino vada in Municipio (peraltro qui di una scomodità assurda. forse degna di un paese di montagna sito sopra i 2000 metri, ma non in una cittadina con oltre 5000 abitanti ed una frammentazione territoriale non comune), ma mi sarei aspettato la stampa di almeno 3000 copie del programma da distribuire a tutti, in modo che tutti potessero avere uno strumento di verifica per capire esattamente quali erano le linee programmatiche dell’Amministrazione e constatare il cammino di tale programma. Ma soprattutto le priorità di tale programma. In questo anno e mezzo in cui ci siamo tenuti compagnia ho avuto modo più volte di dire che le strade sono importanti, ma siamo arrivati al punto che ora dovremmo avere strade belle, ma per andare via più velocemente da questa città come stanno facendo in tanti. Domande: sono sempre state tante, quelle che ho rivolto io a voi tutti e quelle che, spesso, rivolgete a me quando vi incontro per strada, ma tante sono quelle gettate al vento in modo che esso le possa portare in posti sempre più diversi sperando che qualcuno possa rispondere a tali quesiti. Esisteva (scusate ma è d’obbligo usare il passato) una pagina nel programma dedicato ai giovani… quale priorità aveva tale linea di condotta rispetto alle altre? Veniva subito dopo i lavori pubblici? La sanità?. Esisteva una pagina dedicata ai servizi sociali…. Le stesse domande, solo che a questa ne va aggiunta un’altra in ordine alle dichiarazioni rese tempo fa dall’opposizione: la distrazione di fondi dal piano sociale di zona…. “…obiettivi cui si mira e dei
mezzi coi quali si ritiene di poterli raggiungere”… alias denari, pecunia, moneta, soldi, euro (non scrivo il plurale “euri” perché francamente è obbrobrioso). quindi “senza mezzi” quale possibilità di rispettare il programma? Per questo ripeto ciò che ho scritto nello scorso numero: “.questa è una città dove l’azione propo- sitiva non esiste. Non esiste un progetto giovani; non esiste un progetto di riqualificazione del tessuto urbano; non esiste un progetto culturale; non esiste un progetto di rilancio economico; non esiste un progetto di rilancio turistico (c’è mai stato un lancio iniziale?); non esiste un progetto di accoglienza”. Non so più davvero cosa dire al riguardo.
p.s. Io sono venuto a vivere a Trivento per tutta una serie di motivi legati alle mie attività. Conoscevo questo paese per averlo frequentato (anche se in modo saltuario) e per i racconti di mio suocero. Nei venti anni di rapporto con questa città, ho avuto modo di vedere questo luogo come un sito dove raccogliere un po’ le forze e ricaricare le energie restando diversi giorni a vivere quella pace che esiste solo in luoghi come questi. Ho imparato ad amare Trivento, ad apprezzare la sua storia, la sua cultura, le persone che la animano. Quando decisi di venire qui ci portai anche mio figlio, in una fase delicata della sua crescita, perché pensavo che qui potesse trovare quei giusti valori che rendono consapevoli gli individui della propria crescita e sviluppo. Ma fu una prima delusione. Non fu capito e nemmeno accolto bene e nessuno, (a parte un paio di ragazzi figli di amici) fece qualcosa a suo favore (solo nell’ultimo anno ebbe la possibilità di conoscere persone più grandi di lui che lo hanno accolto e dato la giusta considerazione…. A queste persone, che sanno perfettamente chi sono, sarò eternamente riconoscente.). Alla fine di questi tre anni scolastici se ne è tornato a Senigallia dove sta vivendo un momento d’oro… Ma perché ho detto questo? Sono fatti personali e potrebbero non interessarvi. Lo dico perché nonostante quello accaduto a mio figlio io ho creduto
fermamente nel “progettoTrivento” a tal punto da diventarne cittadino a tutti gli effetti. Qualcuno mi aveva messo in “guardia”: vedi, questa città non è come pensi tu. Non ho voluto ascoltarli. Per fare un paragone un po’ presuntuoso mi sentivo come Abramo che dialoga con Dio cercando di salvare Sodoma e Gomorra dalla distruzione… ma ci saranno 10 persone brave! E Dio concedeva la salvezza per quei dieci…e allora Abramo, ma ci saranno 5 persone brave e via dicendo… Ecco, io credo fermamente che a Trivento esistano “dieci persone brave”, anche di più! Ed è per questo che sono estremamente arrabbiato e deluso da tutto questo. Sono arrivato ad un punto tale che la mia situazione è ad un bivio: restare qui e credere ancora al progetto Trivento oppure andare via e tornare qui solo per rivivere, nel chiuso della mia villa, quei vecchi momenti di pace e serenità. Fortunatamente io ho questa possibilità, ma quanti giovani di qui hanno la stessa fortuna? Per questo mi rivolgo a quelle “dieci persone brave”: fate sentire la vostra voce! Fate che questo paese non cada totalmente in un sonno mortale!
sempre io, Marcello PROGETTO ALZHEIMER A SALCITO
La struttura della fondazione Pavone a Salcito potrebbe presto tornare a vita nuova grazie ad un progetto presentato dal Consigliere Regionale Antonino Molinaro nell’ambito della proposta del piano sanitario regionale. Secondo l’idea di Molinaro tale centro possiede le caratteristiche adatte per far nascere un I.R.C.A. (Istituto Ricerche e Cura per l’Alzheimer). Sarebbe davvero qualcosa di molto rilevante nell’economia di questo territorio, ma anche, e soprattutto, per quanto riguarda la giusta attenzione a questa sindrome che si sta diffondendo sempre più in fasce di età avanzate (ma recenti studi dicono che anche persone della mezza età che non esercitano sufficientemente le proprie capacità cerebrali rischiano di essere vittime di questa sindrome). Con la prevista costruzione del Country Hospital e la possibilità di creare un Centro Semi residenziale, la proposta sanitaria territoriale ricoprirebbe gran parte delle esigenze presenti in questa zona.
ACCADDE A DICEMBRE 16 – 1899 Herbert Kilpin fonda il MILAN football and cricket club 17 – 1903 Primo volo a motore dei fratelli WRIGHT 18 – 1932 Viene inaugurata la città di LITTORIA (l’attuale LATINA) 19 – 2000 Iniziano i lavori della METROPOLITANA di Torino 20 – 1991 Muore l’attore WALTER CHIARI 21 – 1898 I coniugi CURIE scoprono il radio 22 – 1775 Nasce la MARINA MILITARE degli Stati Uniti (U.S. Navy) 23 – 1978 Disastro aereo di PUNTA RAISI (Palermo), muoiono 108 persone 24 – 1979 Inizio dell’invasione sovietica dell’AFGANISTAN 25 – 1223San FRANCESCO D’ASSISI costruisce il primo presepe 26 – 1933 A Tokyo viene fondata la NISSAN 27 – 1963 Il MOLISE diventa una regione italiana autonoma 28 – 1973SOLZENICYN pubblica Arcipelago Gulag 29 – 1170 Uccisione in cattedrale di SAN TOMMASO BECKET 30 – 1968FRANK SINATRA incide MY WAY 31 – 1991 Si dissolve ufficialmente l’UNIONE SOVIETICA
I M P O R T A N T E
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The Cabbage Path 10 Results Dear Runner, We hope you enjoyed the Cabbage Patch 10 today. Unfortunately, we experienced some technical problems with the new chip system we were using and believe that we missed about 90 finish detections. Rather than delay the publication of the results for the 1,400 people who were detected and are keen to know their time the results are published below i
Medical Technology In General A person may observe that health care costs increase dramatically while monetary inflation remains relatively flat, in spite of many cost-containment programs. The reasons are numerous; one of the main reasons, however, is technology. Because technology is a major factor in driving up health care costs, it is treated with some thoroughness in the following p