Serie di AUTO-AIUTO SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
Hanno contribuito alla stesura, traduzione e correzione del testo la sede regionale diPSICHE FRIULI per l'adattamento in lingua italiana e l'impaginazione e la sezione PSI-CHE2000 di Conegliano-Vittorio Veneto, che si ringrazia per la traduzione in lingua italia-na e la collaborazione.
1997 SOS PSICHE, PSICHE FRIULI e Psiche 2000 di Conegliano-Vittorio Veneto -Disegni e testo non possono essere duplicati se non sotto espressa autorizzazionescritta ottenuta da SOS PSICHE, dall'Utsam e dall'Istituto Nazionale Americano per lasalute mentale. Si precisa che il copyright è applicato al solo documento tradotto inlingua italiana; il testo in americano può essere liberamente distribuito.
L'invio gratuito è subordinato al pagamento della quota sociale e/o all'avvio di campagneinformative, di sensibilizzazione o promozionali.
Psicofarmaci pro e contro. Di tanto in tanto i giornali quoti-
diani e periodici affrontano l'argomento perlopiù con tonisensazionalistici, forse ignorando che questi farmaci costituisconouna parte importante nel trattamento delle malattie mentali.
Nel 1959 Laborit, un chirurgo francese, scoprì quasi per caso
il primo psicofarmaco che avrebbe rivoluzionato la vita di nume-rose pazienti, imprigionati fino ad allora nei deliri imposti dallamalattia o nei manicomi di stato, ove vivevano inutili alla societàe giudicati irrecuperabili.
Da allora la sperimentazione di nuovi psicofarmaci ha con-
dotto a numerose ed importanti scoperte nel campo delleneuroscienze. Ci riferiamo in particolare ad una nuova ed esal-tante stagione, che culmina nella "Decade del Cervello", ovveroin quel concentrato di iniziative che caratterizzano l'ultimo de-cennio di questo secolo, che consentirà - nei prossimi cinqueanni - di immettere sul mercato nuovi e più potenti psicofarmaci,che agiranno selettivamente a livello cerebrale e saranno distintida meno effetti collaterali.
Purtroppo queste iniziative in Italia non hanno trovato l'inte-
resse da parte di diversi operatori, molti dei quali convinti ancorache la malattia mentale sia riconducibile a banali schemi di erra-ta comunicazione tra familiari o a puri problemi sociali, di accet-tazione o convivenza.
Quel che si va delineando, invece è che le malattie mentali
sono sempre più legate a probabili danni fisici, ad errori geneticie ad alterazioni biochimiche del cervello; la ricerca si sta muo-vendo in varie direzioni e la nostra associazione è quotidiana-mente sommersa da messaggi ricevuti attraverso Internet, che
SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
confermano giorno per giorno queste ipotesi.
Senza l'uso degli psicofarmaci difficilmente si sarebbero aperte
le porte dei manicomi e nondimeno le difficoltà per attuare lecure correlate, come ad esempio le psicoterapie, sarebbero sta-te senz'altro maggiori.
Con questo piccolo opuscolo non vogliamo difendere a spa-
da tratta gli psicofarmaci, ma fornire la giusta informazione perevitare di cadere nel tranello della strumentalizzazione che spessosi affaccia in questo settore. Né vogliamo dire che le cure debba-no essere unicamente psicofarmacologiche. Considerate peròche una cura ben dosata può generare notevoli miglioramentinei pazienti e favorire la riabilitazione; di questo dovrebbero te-ner conto coloro che indiscriminatamente lottano contro l'uso deglipsicofarmaci.
Purtroppo gli psichiatri veramente esperti sono ancora trop-
po pochi; ci riferiamo a coloro che prescrivono la giusta dose esi occupano del paziente favorendo la sua riabilitazione. Si assi-ste invece alla prescrizione indiscriminata di dosi inappropriate egli effetti negativi sono da attribuirsi largamente al medico psi-chiatra e non certamente dalla sostanza utilizzata.
Per la collaborazione ringraziamo infinitamente:
• l'Associazione Usa NAMI che ha fornito il materiale e in particolare Mr.
D.J. Jaffe del gruppo FAMI (Friends and Advocates of Mentally Ill) di NewYork.
• l'Istituto Nazionale Americano per la Salute Mentale
(NIMH), proprietario del testo in lingua americana – adattato in italia-no da SOS PSICHE.
• per la stesura dell'opuscolo, la correzione e la supervisione il Sig.
Amedeo Condotta (Psiche2000 di Conegliano) e il Sig. Ales-
sandro Tuveri (PSICHE FRIULI.), nonché l'anonimo R.E. che hacurato con dedizione ed impegno la traduzione in italiano.
• per la consulenza scientifica l'adattamento in versione italiana, il Dott.
D'Antonio psichiatra responsabile del Centro di Salute Mentale di VittorioVeneto (TV).
AVVERTENZE SPECIALI E PARTICOLARIPRECAUZIONI . 29
SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
Chiunque può essere colpito da una malattia mentale: noi, qual-
cuno della nostra famiglia, un amico, o il tizio in fondo alla strada. Alcu-ne forme sono lievi, mentre altre risultano gravi e durano a lungo. Chisoffre di queste affezioni può essere aiutato in diversi modi: uno diessi, veramente importante, è costituito dagli psicofarmaci. A confron-to di altri tipi di trattamento, questi medicinali rappresentano un contri-buto relativamente recente alla lotta contro le malattie mentali. Il primodi essi viene introdotto nell’uso circa 35 anni fa. Se si considera daquanto poco tempo siano disponibili, appare evidente che tali farmacihanno consentito una vera e propria rivoluzione nel trattamento deidisturbi mentali. Persone che anni or sono avrebbero dovuto passareuna vita in ospedali psichiatrici, a causa di malattie mentali invalidanti,possono ora ricoverarsi per brevi periodi, o ricevere tutti i loro tratta-menti in strutture per pazienti esterni.
Questi medicinali possono oltretutto dimostrarsi utili anche in al-
tre situazioni. Come ad esempio, nel caso di un paziente che essendotroppo depresso, non riesce a comunicare, e quindi non è in grado diricavare nessun beneficio dalla psicoterapia che sta seguendo. Spes-so però basta l’assunzione di un farmaco adatto, perché i sintomi mi-gliorino, e si ristabiliscano le condizioni per una buona riuscita del trat-tamento.
Un altro aspetto da considerare è che questi farmaci hanno cer-
tamente contribuito ad aumentare le conoscenze relative alle causedelle malattie mentali. Gli scienziati hanno infatti appreso una grandequantità di cose, riguardo al funzionamento del cervello, proprio graziealle ricerche condotte in questi anni, per arrivare a capire in qual modogli psicofarmaci riescano a far regredire disturbi come: le psicosi, ladepressione, l’ansia, le nevrosi ossessivo-compulsive e quelle con cri-si di panico. SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
Nello stesso modo in cui l’aspirina fa scendere la febbre senza
rimuovere l’infezione che la provoca gli psicofarmaci agiscono control-lando i sintomi. Alla pari di altre sostanze usate in medicina, essi cor-reggono o compensano qualche disfunzione dell’organismo. Gli psico-farmaci riducono il danno delle malattie mentali e sono molto utili alloro trattamento. Attenzione: diciamo trattamento e non "cura". Infatti lacura presuppone la guarigione, mentre questi farmaci possono aiutareuna persona a condurre una vita relativamente normale, nonostante ilpersistere di vari disturbi mentale, e le difficoltà nel far fronte ai proble-mi quotidiani. Ad esempio, farmaci come la clorpromazina, possonoeliminare le “voci” che alcuni dei malati di schizofrenia sentono, e aiu-tarli a percepire in maniera più corretta la realtà. E un antidepressivopuò alleviare le pesanti e tetre crisi di depressione.
Quanto a lungo debba durare l’assunzione di uno psicofarmaco
dipende dal disturbo. Molti soggetti depressi ed ansiosi possono richie-dere il trattamento per un periodo limitato, forse per alcuni mesi, e poinon averne più bisogno. Nel caso di certe patologie, come la schizofre-nia e le psicosi maniaco-depressive, può darsi che i farmaci debbanoessere presi indefinitamente o forse, ad intermittenza.
Come altri farmaci, gli psicofarmaci non hanno lo stesso effetto
su tutti i pazienti: alcuni si trovano meglio di altri. L’età, il sesso, lacorporatura, la costituzione biochimica, le abitudini e la dieta sono al-cuni dei fattori che possono influenzare gli effetti dei farmaci.
Per aumentare le probabilità che un determinato farmaco dia
buoni risultati, è necessario che i pazienti e le loro famiglie collaborinoattivamente con il dottore che le prescrive. Essi devono trasmettere almedico tutte le informazioni relative alla storia clinica del paziente, allemedicine già prese, ai probabili prossimi cambiamenti nella loro vita -ad esempio, per una donna, l’intenzione di avere un bambino - e, dopoqualche tempo dall’inizio del trattamento, avvertirlo se si sono verificatidegli effetti collaterali. Quando viene prescritto un medicamento, il pa-ziente o i suoi familiari devono fare le seguenti domande, raccomanda-te dalla Food and Drug Administration (FDA: l’Ente al quale, negli Usa,è demandato il controllo di tutti gli alimenti e i farmaci) e dalle organiz-zazioni professionali:
1. Qual è il nome del farmaco e che cosa ci si aspetta che faccia?2. Come e quando lo devo prendere, e quando devo smettere?3. Quali cibi, bevande, altri medicinali, o attività devo evitare durante
il periodo di assunzione del farmaco prescritto?
4. Quali sono gli effetti collaterali prevedibili, e che cosa devo fare se
5. E’ disponibile qualche documentazione scritta riguardo al medici-
In questo opuscolo i farmaci sono indicati con la loro denomina-
zione generica (chimica) e i loro nomi commerciali (cioè i marchi usatidalle ditte farmaceutiche). Essi sono suddivisi in quattro grandi catego-rie, a seconda dell’impiego cui sono principalmente destinati:antipsicotici, antimaniacali, antidepressivi ed anti-ansia. Alcuni di essisono utilizzati per più di uno scopo: gli antidepressivi, ad esempio, sisono dimostrati utili per il trattamento di alcune nevrosi ansiose.
Al termine di questo opuscolo è riportato un elenco alfabetico
con la denominazione generica dei farmaci più comunemente prescrittie i loro nomi commerciali.
L’efficacia dei medicinali qui descritti è stata verificata attraverso
studi di valutazione dei trattamenti specifici: tuttavia molto rimane an-cora da imparare al riguardo. Il National Institute of Mental Health (Isti-
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tuto Nazionale della Salute Mentale), altre Agenzie Federali e gruppi diricerca privati stanno sponsorizzando le ricerche relative a questi far-maci. Gli scienziati sperano di migliorare la loro conoscenza riguardoal come e al perché questi farmaci funzionino, a come controllare oeliminare gli sgraditi effetti collaterali, ed anche a renderli più efficaci.
Si definisce psicotico un individuo che ha perso il contatto con la
realtà. Egli può “sentire delle voci” o avere idee strane e non vere (adesempio, pensare che gli altri percepiscano i suoi pensieri, o tentino difargli del male: o di essere il Presidente degli Stati Uniti, o qualche altrapersona famosa). Può essere eccitato o irritato senza alcuna ragioneapparente, o passare la maggior parte del tempo da solo, o a letto,dormendo durante il giorno e restando sveglio di notte. E’ anche possi-bile che trascuri del tutto il suo aspetto, rinunciando al bagno o a cam-biarsi i vestiti; e può diventare difficile comunicare con lui, che dicecose prive di senso o pronuncia a malapena qualche parola.
Questi comportamenti sono tipici delle malattie psicotiche, la prin-
cipale delle quali è la schizofrenia. Non è detto che la totalità dei sinto-mi siano presenti in ogni paziente psicotico, ma alcuni di essi lo sonosempre. I farmaci antipsicotici, come dice il loro nome, agiscono controquesti sintomi; essi non sono in grado di “curare” la malattia, ma rie-scono a sopprimere molti dei sintomi o a renderli più blandi. In alcunicasi, possono abbreviare il decorso della malattia.
Attualmente risultano disponibili un certo numero di farmaci
antipsicotici. Tutti quanti funzionano; gli aspetti in cui maggiormentedifferiscono sono la potenza - cioè il dosaggio (quantità) che deve es-sere prescritta per produrre l’effetto terapeutico - e gli effetti collaterali. Qualcuno pensa che quanto maggiore è la dose prescritta, tanto piùgrave sia la malattia, ma ciò non è sempre vero.
Il medico, al momento di prescrivere un farmaco antipsicotico,
tiene conto di diversi fattori oltre che di “quanto è malato” il soggetto. Inprimo luogo l’età del paziente, il suo peso e il tipo di medicinale. Pure lastoria clinica pregressa è importante. Se una persona ha preso in pre-cedenza un determinato farmaco e questo ha dato buoni risultati, ilmedico lo prescriverà probabilmente di nuovo. Di alcuni psicotici adazione meno intensa, come la clorpromazina (Largactil), viene prescrittauna dose in milligrammi superiore a quella impiegata per altri farmacicome l’aloperidolo (Haldol). SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
Se un paziente deve prendere una grande quantità di antipsicotico
“grande dose”, come la clorpromazina, per aver un risultato pari a quel-lo ottenibile con una quantità minore di farmaco “piccola dose”, perchéallora il dottore non prescrive subito quest’ultimo? Il principale motivosta nella differenza tra i loro effetti collaterali (effetti indotti dal medici-nale, diversi da quelli previsti per il malato(. I due prodotti citati hannoeffetti collaterali diversi, e taluni individui hanno più problemi con certieffetti collaterali che con altri. Ad esempio, l’effetto sedativo di alcuniantipsicotici è utile per i soggetti che hanno problemi di sonno o chedurante il giorno tendono ad essere agitati.
A differenza di altri farmaci, che devono essere presi ad intervalli
lungo l’arco della giornata, gli antipsicotici possono essere assunti unasola volta al giorno. In questo modo i pazienti hanno la possibilità diridurre gli effetti collaterali, prendendo la medicina in una unica dose,prima di andare a letto. Alcuni psicotici sono disponibili sotto forma diiniezione, che si può eseguire una volta o due al mese, in modo diavere la sicurezza che il medicamento venga veramente preso.
La maggior parte degli effetti collaterali dei farmaci antipsicotici
sono blandi: quelli meno comuni scompaiono dopo poche settimanedall’inizio del trattamento. Tra questi la sonnolenza, la tachicardia e levertigini dovute a rapido cambiamento di posizione.
Durante il trattamento a base di antipsicotici alcuni pazienti au-
mentano di peso e può quindi darsi che debbano modificare la lorodieta alimentare, per mantenersi entro i giusti limiti. Altri effetti collaterali,che possono essere provocati da alcuni di questi farmaci, sono: dimi-nuzione della capacità sessuale o della libido, disordini mestruali, eritemi,eruzioni cutanee. Se un effetto collaterale dà troppo fastidio, deve es-sere discusso con il medico, che può optare per un farmaco diverso,modificare il dosaggio o le modalità di assunzione, o prescriverne unoaddizionale (cioè da prendere in aggiunta allo psicofarmaco) per con-trollare gli effetti collaterali.
Nei pazienti in trattamento con antipsicotici, può accadere che si
manifestino disturbi di movimento, come: spasmi dei muscoli della nuca,degli occhi, della schiena, o di qualche altra parte del corpo; irrequie-tezza o bisogno di camminare; un rallentamento generale dei movi-menti e del discorso; camminare trascinando i piedi. La maggior parte
di questi problemi si prestano tuttavia ad essere risolti con una ade-guata profilassi farmacologica. Alcuni degli effetti collaterali citati, pos-sono essere scambiati per sintomi psicotici o neurologici (morbo diParkinson), ma non lo sono. Se risultano gravi o persistono invariaticontinuando il trattamento con gli psicotici, occorre segnalarlo al medi-co, il quale può cambiare il farmaco o prescriverne uno aggiuntivo, chene controlli gli effetti collaterali.
Così come differisce la risposta dei pazienti ai farmaci
antipsicotici, altrettanto diverso è il tempo che essi impiegano a miglio-rare. Taluni sintomi spariscono in pochi giorni, mentre altri richiedonosettimane o mesi. In alcuni pazienti, si nota un sostanziale progresso apartire dalla sesta settimana di trattamento, anche se non è così in tuttii casi. Se qualcuno non sembra mostrare alcun miglioramento, puòessere provato un diverso tipo di farmaco. Il trattamento farmacologicodi alcune malattie psicotiche, può darsi debba essere protratto per di-versi mesi e talvolta, anche per un tempo più lungo.
Anche se una persona sta meglio e si sente completamente gua-
rita, non deve sospendere di colpo l’assunzione delle medicine: occor-re invece che il dosaggio venga gradualmente ridotto, sotto il controllodel medico. Alcuni pazienti hanno bisogno di prendere i farmaci per unlungo periodo di tempo, o anche definitivamente, per restare liberi daisintomi. Questi soggetti presentano abitualmente disturbi schizofrenicidi tipo cronico, o una storia di episodi schizofrenici reiterati, ed è proba-bile che abbiano una ricaduta. Talvolta anche chi ha sofferto di uno odue episodi di una certa gravità, può aver bisogno indefinitamente difarmaci. In questi casi il trattamento può essere continuato con un piùbasso dosaggio necessario per mantenere i sintomi sotto controllo. Questo approccio, chiamato “terapia di mantenimento”, in molti pazientipreviene la ricaduta mentre in altri elimina o attenua i sintomi.
Con questo tipo di trattamento, certamente utile a molte perso-
ne, esiste tuttavia la possibilità che, a lungo termine, si sviluppino deglieffetti collaterali indesiderati e in particolare di disturbo denominatodiscinesia. Tale affezione è caratterizzata da movimenti involontari. Questi molto spesso si verificano attorno alla bocca, ma qualche voltasi riscontrano in altre aree muscolari, come il tronco, le pelvi o il dia-framma. Il disturbo può presentarsi in forma variabile da lieve a grave;
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in alcuni malati, col tempo regredisce parzialmente o totalmente, men-tre in altri non può essere eliminato. La discinesia tardiva si manifestapiù frequentemente dopo un trattamento prolungato con farmaciantipsicotici. Vi è una maggiore incidenza tra le donne, insieme con unaumento del rischio con l’età. Non c’è modo di prevedere se un pazien-te manifesterà questo disturbo e, in caso affermativo, se riuscirà poi aliberarsene. Attualmente non esiste alcun trattamento efficace per ladiscinesia. I possibili rischi derivanti da un trattamento prolungato confarmaci antipsicotici, devono essere valutati caso per caso dal pazien-te, dalla famiglia e dal dottore, mettendoli a confronto con i corrispettivibenefici.
Nel trattamento a lungo termine, vengono talvolta adottati due
approcci diversi, con l’intento di conseguire i vantaggi dellafarmacoterapia, riducendo nel contempo il rischio della discinesia tar-diva o di altri possibili effetti collaterali. Nella soluzione definita a “bas-so dosaggio”, si utilizzano dosi di mantenimento più piccole di quellenormalmente prescritte; nell’altra, a “dosaggio intermittente”, lasomministrazione del farmaco viene invece sospesa quando il pazien-te è abbandonato dai sintomi, e ripresa quando questi ricompaiono.
Nel 1990, la Clozapina (Leponex), un farmaco antipsicotico
“atipico” è stato introdotto negli Stati Uniti. Nel corso dei controlli clinici,si è riscontrato che questo medicinale è più efficace degli antipsicoticitradizionali, nel caso di pazienti affetti da schizofrenia resistente a tuttii trattamenti; e che il rischio di discinesia tardiva risulta più basso. Tut-tavia, a causa di un potenziale effetto collaterale del farmaco, costituitodal possibile insorgere di una grave affezione ematica, l’agranulocitosi,è necessario che i pazienti vengano sottoposti settimanalmente adesame del sangue. Purtroppo le spese conseguenti a questomonitoraggio, insieme con il costo del farmaco, hanno reso molto diffi-cile una larga diffusione della clozapina nel trattamento della schizofre-nia.
Gli antipsicotici possono provocare spiacevoli effetti collaterali
anche quando vengono assunti insieme ad altri farmaci. Perciò il medi-co deve essere tenuto informato di tutte le medicine - compresi i pro-dotti da banco - che il paziente prende, e di quanto alcol consuma e inche modo: alcuni antipsicotici interferiscono con l’azione degli ipertensivi(presi per abbassare la pressione sanguigna), degli anticonvulsivi (per
l’epilessia) e dei farmaci per la cura del morbo di Parkinson. L’azione dialcuni antipsicotici si somma a quella dell’alcol e di altri depressivi delsistema nervoso centrale, come gli antistaminici, gli antidepressivi, ibarbiturici, certi sonniferi, gli antidolorifici ed i narcotici.
GLI ANTIPSICOTICI FUNZIONANO BENE?Alcuni studi dimostrano una buona efficacia degli antipsicotici: il 70%dei pazienti schizofrenici migliorano sensibilmente utilizzando questifarmaci; il 25% risponde in modo minimo ed il restante 5% non rispon-de affatto, anzi la malattia si aggrava. Negli ultimi anni sono stati effet-tuati 24 studi e tutti hanno dimostrato che i pazienti che non assumonoi farmaci hanno maggiori probabilità di essere nuovamente ricoverati. Secondo recenti studi l'80% dei pazienti che interrompono il trattamen-to nel giro di breve tempo (fino a due anni) sono soggetti a ricadute edessere nuovamente ospedalizzati.
PER QUANTO TEMPO VANNO ASSUNTI GLI ANTIPSICOTICI?Nel corso degli anni un quarto dei pazienti che si ammalano di schizo-frenia si rimettono con facilità e bene; non saranno soggetti a ricadutee non avranno bisogno di farmaci. Gli altri tre quarti di pazienti sonosoggetti a ricadute e vanno trattati con i farmaci. Se un paziente ricadeper una seconda volta dovrà assumere dei farmaci per alcuni mesi. Sericade per una terza volta si presuppone che avrà bisogno dei farmaciin modo continuativo per parecchi anni.
INCORAGGIARE L'USO: COME?Diversi pazienti interrompono le cure a causa degli effetti collateraliche spesso non vengono individuati o vengono sottovalutati dai medi-ci. Molti pazienti - come le persone sane che sono costrette ad assu-mere farmaci per tutta la vita - vogliono interrompere le cure anche senon lo fanno capire. Il familiare potrà risolvere il problema con l'inco-raggiare il paziente ad assumere i farmaci paragonando la sua malat-tia a quella di un diabetico, che deve assumere l'insulina per tutta lavita. Per ulteriori notizie, consulta il nostro opuscolo Schizofrenia: 6 impor-tanti problemi.SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
I disturbi bipolari (psicosi maniaco-depressive) sono caratteriz-
zati da variazioni cicliche dell’umore: con “alti” (mania) e “bassi” (de-pressione). Gli episodi possono essere in prevalenza di tipo maniaca-le o depressivo, intervallati fra loro da periodi di umore normale. Lealternanze del tono dell’umore possono susseguirsi molto rapidamen-te, a distanza di qualche ora o di pochi giorni, o di essere separate daintervalli di tempo della durata di mesi od anni.
Quando il soggetto si trova nella fase maniacale, di umore “alto”,
parla incessantemente e dimostra una grande vitalità. Passa rapida-mente da un argomento all’altro, come se non riuscisse ad esprimere isuoi pensieri in modo sufficientemente veloce; la sua capacità di atten-zione è spesso limitata e facilmente si distrae. Certe volte il malato ènervoso o irritato ed ha un’idea sbagliata ed esagerata della propriaposizione ed importanza nel mondo. Può essere molto euforico, pienodi grandi idee che spaziano dal campo degli affari a quelle delle impre-se romantiche. Non di rado però, in queste attività dimostra scarsosenso critico. Le manie, se non trattate adeguatamente, possono de-generare in stati psicotici.
La fase depressiva è caratterizzata da un tono dell’umore “bas-
so”, da segni di svogliatezza, cambiamenti nelle abitudini di alimenta-zione e di sonno; da senso di disperazione, di abbandono, di tristezza,di inutilità e colpevolezza; e qualche volta da propositi di suicidio.
LITIOQuesti “alti” e “bassi” possono variare sia come intensità, sia comegravità. Il farmaco più frequentemente impiegato per combattere la fasemaniacale è il litio(sotto forma di sali). E’ raro che una fase euforicanon sia seguita o preceduta da un episodio di depressione. Il litio atte-nua le oscillazioni del tono dell’umore in ambedue i sensi, cosicchéviene impiegato non solo nel caso di gravi attacchi maniacali, o diacutizzazioni del male, ma anche come trattamento a tempo indeter-
Il litio allevia i sintomi maniacali più gravi in un periodo che va dai
5 ai 14 giorni, ma devono passare ancora altri giorni o mesi prima chel’affezione sia completamente sotto controllo. Nei primi giorni di tratta-mento vengono prescritti degli antipsicotici, allo scopo di controllare isintomi maniacali fino a che il litio comincia a fare il suo effetto. Allostesso modo, durante la fase depressiva del disturbo bipolare, puòessere necessario somministrare al paziente, insieme con il litio, an-che degli antidepressivi.
C’è chi ha un episodio maniaco-depressivo e poi non ne ha altri,
o ne resta esente per anni. Tuttavia, coloro che hanno avuto più di unepisodio, è opportuno prendano in seria considerazione un trattamen-to permanente (di mantenimento) a base di litio.
Certi pazienti rispondono bene a questa terapia di mantenimen-
to e non hanno ulteriori attacchi, mentre altri presentano una moderataoscillazione dell’umore, che però diminuisce di intensità col proseguiredel trattamento. Alcuni soggetti continuano ad avere attacchi, ma conuna diminuzione della loro frequenza e gravità. Sfortunatamente, cisono anche dei malati che non possono essere aiutati in alcun modo. La risposta al trattamento col litio varia, e non è assolutamente possibi-le predire chi ne beneficerà e chi non ne risentirà invece in alcun modo.
E’ importante che durante il trattamento vengano eseguiti rego-
lari esami del sangue, per poter misurare in base al tenore di litio inesso contenuto, la quantità di farmaco presente nell’organismo del pa-ziente. Se ne è stato assunta una dose insufficiente, l’effetto beneficonon si farà sentire; se eccessiva, è possibile che si manifesti tutta unaserie di spiacevoli effetti collaterali.
La differenza fra la quantità di farmaco che si dimostra efficace
e quella che ha invece un effetto tossico, risulta di solito esigua. All’ini-zio del trattamento si procede ad individuare empiricamente quale siala dose di litio ottimale per il paziente. Poi, una volta che quest’ultimo siè "compensato", si prosegue con la dose di mantenimento, avendocura di controllare ad intervalli regolari (inizialmente settimanali e dipochi mesi) il livello del litio nel sangue. La quantità di farmaco neces-sario per una persona può variare nel tempo, in funzione della gravitàdel male, della costituzione biochimica del paziente e delle sue condi-zioni fisiche. SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
Qualunque cosa sia in grado di abbassare il livello di sodio nel-
l’organismo, può provocare un aumento del tenore di litio e il conse-guente instaurarsi di una condizione di tossicità. Ciò può verificarsi adesempio, per una riduzione del consumo di sale (il sale da cucina ècloruro di sodio), per un’abbondante sudata, per la febbre, il vomito, ladiarrea; o anche, in conseguenza di un eccesso di esercizio fisico, odel passaggio di una dieta povera di sale. E’ importante che ci si rendaconto delle situazioni che portano ad una riduzione del tenore di sodio,per informare il dottore, il quale può eventualmente provvedere ad unritocco del dosaggio di litio.
Quando una persona inizia a prendere il litio, può andare sog-
getta ad effetti collaterali, come sonnolenza, debolezza, nausee, vomi-to, senso di affaticamento, tremori alle mani, o aumento della sete odella minzione. Di norma tutto ciò scompare o si riduce in breve tempo,tranne il tremore alle mani che può darsi permanga. E’ anche possibileche si verifichi un aumento di peso. In tal caso una dieta può essereutile, ma occorre evitare quelle troppo drastiche, che possono influiresul livello del litio. Non va dimenticato che dare la preferenza a bevan-de con poche o senza calorie, aiuta a tenere basso il perso. Può darsiche nel corso del trattamento si riscontri un aumento della sete o del-l’urina prodotta, in conseguenza di mutamenti indotti dal farmaco nellafunzione renale. Questi inconvenienti possono essere generalmentericondotti entro limiti tollerabili, o eliminati, con un’appropriata riduzio-ne della dose di farmaco somministrata. Poiché il litio può provocareuna diminuita attività della tiroide (ipotiroidismo) o un suo ingrossa-mento (gozzo) , nella terapia deve essere compreso anche ilmonitoraggio della funzione tiroidea. Per ristabilire un normale funzio-namento di tale ghiandola, vengono prescritti insieme al litio anche degliormoni tiroidei.
In considerazione delle probabili complicanze, può essere con-
veniente evitare la somministrazione del litio, o darlo con cautela, aipazienti che presentano disturbi alla tiroide, ai reni, o al cuore; o chehanno l’epilessia o danni al cervello. Le donne in età fertile, devonoessere ben consapevoli del fatto che il rischio di malformazioni conge-nite, aumenta nei bambini nati da donne in trattamento con il litio. Par-ticolari precauzioni vanno prese nei primi tre mesi di gravidanza.
Il litio, se viene assunto insieme ad altri medicinali, può provoca-
re effetti indesiderati. Alcuni diuretici, per il fatto che eliminano l’acquadall’organismo, fanno aumentare il livello di litio, e possono quindi cau-sare condizioni di tossicità. Altri diuretici, come il caffè e il tea, sonoinvece in grado di ridurre il tasso di litio. I segnali di intossicazione dalitio sono: nausea, vomito, sonnolenza, intontimento, difficoltà di paro-la, confusione, capogiri, contrazioni muscolari, aritmia e visione confu-sa. Una consistente overdose di litio può risultare mortale.
Chiunque sia in trattamento con il litio, deve quindi farlo presen-
te a tutti i medici con i quali ha a che fare - anche ai dentisti - affinché netengano conto nel caso di altre prescrizioni.
Il litio, accompagnato da un regolare monitoraggio, è un farma-
co sicuro ed efficace che rende possibile a molta gente, che altrimentisoffrirebbe di alternanze dell’umore assolutamente inabilitanti, di con-durre una vita normale.
Non è detto che tutti gli individui affetti da sintomi maniacali tragganobeneficio dal litio. Alcuni si è visto che rispondono meglio ad un altrotipo di farmaco, gli anticonvulsivi, che sono normalmente utilizzati nellacura dell’epilessia. L’anticonvulsivo che viene impiegato più frequente-mente è la carbamazepina (tegretol). I pazienti afflitti da disturbi bipolaria ciclo rapido - cioè che passano rapidamente da una fase maniacalead una depressiva e viceversa, in un arco di ore o di giorni, piuttostoche di mesi - sembrano rispondere particolarmente bene all’assunzio-ne di questo medicamento.
La carbamazepina, pur avendo degli effetti collaterali general-
mente blandi, inizialmente provoca sonnolenza, vertigini, confusione,disturbi di vista, difetti di percezione, perdita di memoria e nausea. Questiproblemi risultano normalmente transitori e spesso possono essere ri-solti con una temporanea riduzione del dosaggio. Un altro effetto nega-tivo, abbastanza comune ma generalmente modesto, è l’abbassamen-to dei globuli bianchi: il che rende necessari periodici esami del sangueper cautelarsi contro l’eventualità, sia pur rara, di complicazioni atti-nenti al midollo spinale, che possono anche essere mortali. Altrettantoserie sono le eruzioni cutanee che si possono verificare in un15-20 per
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cento dei pazienti. Quest’ultimo disturbo è talvolta così grave da richie-dere la sospensione del farmaco.
Né la carbamazepina, né altri anticonvulsivanti hanno ottenuto
l’approvazione dalla Food and Drug Administration per il trattamentodelle psicosi-maniaco depressive. Questi farmaci dovranno essere sot-toposti ad ulteriori studi, prima di poter ricevere il benestare della FDAed entrare nell’uso comune.
Molto probabilmente, il tipo di depressione che può ricevere
maggior beneficio da un trattamento con medicinali è qualcosa di più diuna crisi momentanea di tristezza e di sconforto. Deve essere inveceun’affezione prolungata, della durata di due settimane e più, che inter-ferisce con la capacità della persona di far fronte ai propri compiti quo-tidiani, e persino di svolgere attività un tempo considerate piacevoli.
La persona depressa può sembrare triste, o giù di corda, o mo-
strare scarso interesse a ciò che la circonda. Essa può avere problemicon l’alimentazione e perdere peso (quantunque ci siano individui chemangiano di più e aumentano di peso, quando siano depressi). Puòdormire troppo o troppo poco, avere difficoltà a prendere sonno, avereun sonno molto disturbato e svegliarsi molto presto al mattino. E’ pro-babile che affermi di sentirsi colpevole, inutile e disperata. Essa puòlamentarsi di un apparente scadimento delle proprie capacità intellet-tuali. Può mancare di energia, avere l’impressione che “tutto sia esa-gerato” o essere agitata ed estremamente nervosa. Una persona de-pressa piange facilmente. Può pensare e dire di volersi ammazzare,ed anche tentare il suicidio. Alcuni individui depressi hanno sintomipsicotici, come deliri (false idee), che sono attinenti alla loro depres-sione. Ad esempio, un soggetto psicotico depresso può immaginare diessere già morto, o di essere all’inferno, per essere punito.
Naturalmente, non è che chiunque sia depresso presenti tutti
questi sintomi insieme, ma ogni malato ne ha almeno qualcuno. Ladepressione si manifesta con un’intensità che può andare da lieve agrave.
Gli antidepressivi vengono usati anche per i disturbi caratteriz-
zati soprattutto da ansietà. Essi possono bloccare i sintomi di panico,come le tachicardie, il terrore, i capogiri, i dolori al torace, le nausee e iproblemi respiratori. Possono inoltre essere usati per il trattamento dialcune fobie.
Il medico sceglie il tipo di antidepressivo da prescrivere in base
ai sintomi di ciascun paziente. Quando un soggetto inizia ad assumereil medicinale prescritto, di solito il miglioramento non si manifesta subi-
SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
to. Con la maggior parte di questi farmaci, ci vogliono da una a tresettimane perché si noti qualche cambiamento. Alcuni sintomi si atte-nuano già all’inizio del trattamento, altri dopo qualche tempo. Ad esem-pio, l’energia e la vitalità di una persona, o le sue abitudini di alimenta-zione o di sonno, possono migliorare prima che il suo umore depressoritorni normale. Se non si verifica nessun mutamento nei sintomi dopocinque o sei settimane, è bene tentare con altro medicamento. Cia-scun individuo risponde meglio ad un determinato preparato piuttostoche ad un altro. Dato che non esiste un sistema per individuare a priorie con sicurezza quale farmaco sarà più efficace, il medico deve averela possibilità di prescriverne prima uno, poi un altro e così via fino a cheviene trovato quello adatto. Il trattamento viene normalmente continua-to per diversi mesi, come minimo; ma può darsi che debba essere pro-tratto per un anno e più.
Mentre taluni individui soffrono di un episodio di depressione e
poi non ne hanno più o restano esenti da sintomi per molto tempo, altrivanno soggetti ad attacchi frequenti e di estremamente lunga durata,che possono andare avanti per anni. In qualche malato, gli episodi de-pressivi diventano più frequenti e gravi con l’aumentare dell’età. Percostoro, una soluzione valida per ridurre ambedue gli aspetti del distur-bo - frequenza e gravità - può essere il ricorso ad un trattamento conti-nuato (di mantenimento) con antidepressivi. Quelli comunemente im-piegati, non risulta che presentino effetti collaterali a lungo termine epossono essere assunti indefinitamente. La dose prescritta per il far-maco può essere ridotta se gli effetti collaterali diventano preoccupan-ti. Anche il litio si presta ad essere impiegato quale terapia di manteni-mento, nel caso di depressi persistenti, ci sia o meno l’evidenza diepisodi maniacali pregressi.
Il dosaggio degli antidepressivi varia, in funzione del medicinale,
la costituzione biochimica dell’individuo, l’età e qualche volta il suo peso. Nella prescrizione si parte generalmente con una dose ridotta, che vie-ne poi aumentata progressivamente nel tempo fino a raggiungere l’ef-fetto voluto, senza il manifestarsi di concomitanti reazioni sgradite.
Ci sono a disposizione un gran numero di farmaci antidepressivi,
che differiscono nei loro effetti collaterali e, in parte, sotto l’aspetto del-l’efficacia specifica. Gli antidepressivi triciclici (così chiamati per la lorostruttura chimica) sono impiegati più frequentemente degli inibitori di
monoaminossidasi (I-Mao) nel trattamento delle depressioni maggiori;ma gli I-MAO sono spesso utili nelle cosiddette depressioni atipiche, incui sono presenti sintomi come sonnolenza, ansietà, attacchi di pani-co e fobie.
Un antidepressivo triciclico introdotto nel 1990, la clomipramina
(Anafranil), è usata specialmente nel trattamento delle nevrosiossessivo-compulsive. Un antidepressivo biciclico, la fluexetina(Prozac), fu approvata dalla FDA alla fine del 1987 e viene largamenteimpiegato. Un altro antidepressivo, approvato recentemente, ilbupropion (Wellbutrin), si differenzia sotto l’aspetto chimico dagli altriantidepressivi. Alcuni nuovi farmaci antidepressivi sono attualmente allostudio e potranno essere disponibili tra pochi anni.
ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI - Gli antidepressivi triciclici posso- no dare un gran numero di effetti collaterali, che variano a seconda del farmaco usato. Ad esempio, l’amitriptilina (Laroxyl, Adepril) può provo- care sonnolenza, mentre la protriptilina (Vivactil, non disponibile in Ita- lia) non ne dà affatto, però su alcuni soggetti può darsi abbia un effetto contrario, provocando ansietà ed irrequietezza. A causa di queste dif- ferenze negli effetti collaterali, un determinato antidepressivo può es- sere estremamente valido per una persona e sconsigliabile per un’al- tra. I farmaci triciclici possono occasionalmente complicare determinati problemi cardiaci, ed è quindi opportuno che il medico valuti la situa- zione nel suo insieme. Altri effetti collaterali degli antidepressivi triciclici possono essere: visione confusa, secchezza della bocca, stitichezza, dimagrimento, capogiri al cambiamento di posizione, sudorazione ec- cessiva, difficoltà di minzione, alterazioni della libido, diminuzione della capacità sessuale spasmi muscolari, affaticamento e debolezza. Non è detto che ognuno di questi farmaci provochi la totalità degli effetti collaterali citati e nemmeno che tutti i pazienti li denuncino. Qualcuno scompare rapidamente, mentre altri restano per l’intera durata del trat- tamento. Alcuni degli effetti collaterali sono simili ai sintomi della de- pressione (ad esempio: affaticamento e stitichezza). Per questo fatto, SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
il paziente e la sua famiglia devono discutere di ogni sintomo con ildottore, il quale provvederà eventualmente a modificare il farmaco o ildosaggio.
I triciclici possono anche interagire con gli ormoni tiroidei, come
pure con i farmaci ipertensivi, i contraccettivi orali, con alcuni coagu-lanti del sangue, con i sonniferi, con gli antipsicotici, i diuretici, gliantistaminici, l’aspirina, il bicarbonato di soda, la vitamina C, l’alcol e iltabacco.
Una overdose di antidepressivi è pericolosa e potenzialmente
letale: pertanto richiede il pronto intervento di un medico. I sintomi dauna overdose di antidepressivi triciclici si manifestano entro un’ora epossono iniziare con tachicardia, dilatazione delle pupille, vampe alviso, agitazione; e successivamente passare a confusione, perdita dicoscienza, aritmia, collasso cardiorespiratorio e morte.
INIBITORI DI MONOAMINOSSIDASI (I-MAO) - I farmaci I-MAOpossono provocare effetti collaterali simili a quelli degli altriantidepressivi. Le vertigini al rapido cambiamento di posizione e l’au-mento della frequenza del battito cardiaco sono quelli più comuni. Gliinibitori di monoaminossidasi reagiscono altresì con determinati cibi ecolle bevande alcoliche (come formaggi stagionati, alimenti contenentiglutammato di sodio, il Chianti ed altri vini rossi), e con altri medicinali(come alcuni prodotti da banco per il raffreddore e le allergie, anesteticilocali, anfetamine, insulina, narcotici e farmaci antiparkinson). Questereazioni spesso non compaiono se non dopo diverse ore. I segnali pos-sono consistere in una grave ipertensione arteriosa, mal di testa, nau-sea, vomito, tachicardia, stato confusionale, sintomi psicotici, attacchicardiaci, coma. Per queste ragioni, coloro che assumono I-MAO “de-vono” stare alla larga da cibi, bevande e farmaci considerati a rischio. E’ assolutamente necessario che essi si facciano compilare dal propriomedico di fiducia o dal farmacista, una lista degli alimenti, bevande edaltre medicine, che devono essere evitate.
Quando un paziente prende degli antidepressivi è indispensa-
bile che informi tutti i medici (e i dentisti) ai quali si rivolge - quindi nonsolo a quello che si sta occupando della sua depressione - riguardotutti i farmaci che assume, compresi quelli da banco, e l’alcol che beve. Gli antidepressivi vanno presi solo nella quantità prescritta e tenuti inun posto sicuro, lontano dai bambini. Se usati con le dovute precauzio-ni, seguendo le istruzioni mediche, gli antidepressivi risultano estrema-mente utili e possono sconfiggere le sofferenze dovute alla depressio-ne ed aiutare le persone a sentirsi nuovamente se stesse. SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
A tutti quanti capita, di tanto in tanto, di essere ansiosi: le “far-
falle nello stomaco” prima di pronunciare un discorso, o le palme dellemani sudate, durante il colloquio per un posto di lavoro, ne sono unsintomo comune. Altri sintomi dell’ansia sono: l’irritabilità, il sentirsi adisagio, il sobbalzare per un nonnulla, l’apprensione; inoltre irregolaritào accelerazioni del battito cardiaco, male allo stomaco, nausea,mancamenti, difficoltà di respiro.
L’ansia di solito è un disturbo lieve e sopportabile. Ma talvolta
può diventare un problema serio. Uno stato prolungato di forte ansietàpuò essere estremamente invalidante e rendere difficile o impossibileaffrontare le difficoltà della vita quotidiana.
L’ansia è talvolta accompagnata da fobie, che sono pure persi-
stenti e irrazionali caratterizzate dal bisogno di evitare determinati og-getti, posti o cose. Un attacco di panico è una grave forma di ansietà,che può insorgere improvvisamente ed è contrassegnata da sintomi dinervosismo, mancanza di respiro, cardiopalmo, sudorazioni. Talvolta èpresente la paura di essere vicini a morire.
I farmaci contro l’ansia aiutano a calmare e rilassare le perso-
ne ansiose ed eliminano i sintomi fastidiosi. Attualmente sono disponi-bili un gran numero di medicinali adatti a tale scopo. Quelli preferiti perla maggior parte dei disturbi ansiosi sono le benzodiadepine. Oltre aqueste, una non-benzodiazepina, il buspirone (Buspar), è stato recen-temente approvato per le nevrosi da ansia immotivata. Gli antidepressivisono altresì efficaci per gli attacchi di panico e qualche fobia, e vengo-no spesso prescritti per queste nevrosi. Gli antidepressivi sono talvoltaimpiegati anche per forme più generalizzate di ansia, specie se ac-compagnate da depressione.
Le benzodiazepine più utilizzate sono l’alprazolam (Xanax) e il
diazepam (Valium), seguiti dal clordiazepossido (Librium, Librax). Lebenzodiazepine sono farmaci ad azione relativamente rapida: lamaggior parte di esse cominciano a far effetto entro un’ora, alcuneanche in meno tempo. La durata dell’effetto delle benzodiazepine diffe-
risce da individuo a individuo; possono essere assunte due o tre volteal giorno o, in qualche caso, una sola volta. Di solito si parte con unadose ridotta, che viene poi aumentata gradualmente, fino a che i sinto-mi si attenuano o scompaiono. Il dosaggio varia notevolmente, a se-conda dei sintomi e della costituzione biochimica dell’individuo.
Le benzodiazepine hanno scarsi effetti collaterali. Sonnolenza
e perdita di coordinazione sono i più comuni; possono manifestarsianche spossatezza, e una certa perdita di lucidità o confusione menta-le. Questi effetti fanno si che risulti pericoloso guidare o manovraredeterminati macchinari, quando si assumono questi farmaci: soprattut-to se il paziente ha appena iniziato il trattamento. Altri effetti collateralisono rari. Le benzodiazepine associate ad altri farmaci, possono dar luogo aproblemi, specialmente se assunte insieme a sostanze di uso comunecome l’alcol. E’ prudente astenersi dall’alcol quando si prendonodelle benzodiazepine, in quanto l’interazione tra queste e l’alcol puòessere causa di gravi complicazioni, talvolta persino letali: è quindi in-dispensabile seguire le istruzioni del medico. Il dottore deve essereedotto di tutte le altre medicine che il paziente sta prendendo, compre-se quelle da banco. Le benzodiazepine aumentano la depressione delsistema nervoso centrale, quando sono associate ad alcol, anestetici,antistaminici, sedativi, rilassanti muscolari, ed alcuni antidolorifici. Inparticolare, possono influenzare l’azione di taluni anticonvulsivi e far-maci per il cuore. Alle benzodiazepine sono state anche riferite le ano-malie di bambini nati da madri che avevano assunto queste sostanzedurante la gravidanza.
Con le benzodiazepine esiste la possibilità che sorgano pro-
blemi legati alla tolleranza del medicamento o alla dipendenza da esso;o conseguenti ad abuso dello stesso o all’interruzione del trattamento. Per queste ragioni i farmaci vengono solitamente prescritti per breviperiodi di tempo (giorni o settimane); e qualche volta, ad intermittenza,nel caso di situazioni stressanti o di attacchi d’ansia. Per lo stesso mo-tivo, nella maggior parte dei casi non è raccomandabile un’assunzioneabituale o continuativa di benzodiazepine. Alcuni pazienti tuttavia, pos-sono aver bisogno di un trattamento a lungo termine.
Prima di interrompere l’assunzione di una benzodiazepina oc-
SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
corre consultare il medico, in quanto una sospensione troppo rapidadel trattamento può provocare una reazione di astinenza. I sintomi chela caratterizzano sono: ansietà, agitazione, mal di testa, vertigini, son-nolenza, inappetenza e, nei casi più gravi, febbre, dolori anginosi, sin-tomi psicotici. Una crisi di astinenza può essere confusa con il ritornodell’ansia, dato che molti dei suoi sintomi sono simili. Di conseguenzaquando le benzodiazepine sono state prese per molto tempo, è indi-spensabile che il dosaggio venga ridotto progressivamente prima disospendere completamente la somministrazione
Nonostante le benzodiazepine, il buspirone e gli antidepressivi
triciclici siano i farmaci preferiti per la maggior parte dei disturbi daansia, occasionalmente e per ragioni specifiche può essere impiegatoun farmaco scelto fra i seguenti: antipsicotici, antistaminici (come Atarax,Vistaril, e altri); barbiturici, come il fenobarbital; propanedioli, come ilmeprobamato (Equanil) e i beta-bloccanti come il propranololo (Inderal,Inderide).
I bambini, gli anziani, le donne gravide o che allattano, devono
usare speciali attenzioni ed hanno particolari esigenze, quando assu-mono psicofarmaci. Alcuni effetti dei farmaci sugli organismi in cresci-ta, quelli in età avanzata, e quelli che portano in sé una nuova vita,sono abbastanza noti, ma molto resta ancora da apprendere. Le ricer-che in questo settore sono ancora in corso.
Per queste categorie di persone vale naturalmente tutto ciò
che è stato detto nelle pagine precedenti, ma in particolare va ricordatoche:
I disturbi mentali nei bambini possono presentare sintomi che sonodiversi o meno evidenti di quelli che, per la stessa affezione, si nota-no negli adulti. I bambini più piccoli, in modo particolare, non sonogeneralmente in grado di descrivere esattamente ciò di cui soffro-no; ma questo può essere un problema anche per quelli piùgrandicelli. Per tale ragione, è importante che il bambino venga esa-minato da un dottore, o da qualche altro professionista della salutementale, oppure da un team psichiatrico.
Quando un bambino sta assumendo un farmaco, è necessario chevi sia un controllo attivo da parte di coloro che ne hanno cura (geni-tori, insegnanti, altre persone che sono responsabili del bambino ). I piccoli pazienti devono essere tenuti sotto osservazione ed inter-rogati riguardo gli effetti collaterali (molti bambini, specialmente ipiù piccoli, non danno spontaneamente le necessarie informazio-ni). Devono inoltre essere controllati, per avere la sicurezza cheprendano veramente le medicine prescritte.
Tutti i tipi di farmaci citati in questo opuscolo possono essere impie-
SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
gati per i bambini, quantunque qualche particolare prodotto nonvenga mai usato, e di altri l’impiego sia più limitato che nel casodegli adulti.
Una categoria di farmaci non considerata in questa pubblicazione èrappresentata dagli stimolanti. Due di questi preparati, il metilfenidato(Ritalin) e la destroamfetamina (Dexedrina) sono i più comunemen-te prescritti a bambini e adulti. Essi sono usati con successo neltrattamento dei disturbi da iperattività e deficit di attenzione (ADHDnegli USA). L’ADHD è un’affezione normalmente diagnosticata du-rante la prima infanzia, nella quale il bambino esibisce sintomi come:scarsa attenzione, eccessivo attivismo e impulsività. Un bambinoaffetto da ADHD deve prendere un farmaco stimolante solo dietroprescrizione e sotto l’attenta supervisione di un medico.
Le persone anziane mostrano una maggiore sensibilità nei riguardidei medicinali; inoltre esse hanno di solito più problemi di salute, etutto ciò può complicare la prescrizione di taluni farmaci . Anchequelle tra di loro che godono di buona salute, eliminano alcune so-stanze dall’organismo più lentamente delle persone giovani, e per-tanto richiedono dosi più basse o meno frequenti, per mantenere unlivello adeguato di farmaco.
Gli anziani possono talvolta ingerire accidentalmente una quantitàeccessiva di medicinale, per il fatto che dimenticano di aver già pre-sa la dose prevista, e ne assumono quindi un’altra.
Gli anziani e coloro che sono loro vicini - amici, parenti, coloro che liassistono - devono porre particolare attenzione agli effetti sgraditi,di carattere fisico o psicologico, dei farmaci.
Gli anziani hanno la tendenza a prendere troppe medicine (compre-si i prodotti da banco e i rimedi casalinghi o popolari), cosicché au-
mentano le possibilità che si verifichino interazioni negative tra far-maci diversi.
Gestanti, nutrici o donne in età fertile
In generale, durante la gravidanza, tutti i medicinali ( inclusi gli psi-cofarmaci) devono essere il più possibile evitati, cercando di ricor-rere ad altri metodi di trattamento.
La donna che sta assumendo uno psicofarmaco, e prevede di re-stare incinta, è opportuno che ne parli con il suo dottore; ugualmen-te, se scopre d’aspettare un bambino, deve avvertire subito il medi-co curante. Se alcuni di questi farmaci vengono presi durante il pe-riodo iniziale della gravidanza, esiste il possibile rischio di malfor-mazioni congenite, e pertanto vanno tenute ben presenti le seguen-ti avvertenze:
1) Il litio non è consigliabile durante i primi tre mesi di gravidanza. 2) le benzodiazepine non sono consigliabili durante i primi tre mesi
La decisione di impiegare uno psicofarmaco, deve essere quindi presasolo dopo una approfondita discussione con il proprio medico, nellaquale vengano debitamente confrontati i rischi e i benefici, per la don-na e il suo bambino.
Piccole quantità di medicinali passano nel latte, e ciò deve esseretenuto presente dalle madri che si propongono di allattare al seno.
Una donna che sta prendendo pillole antifecondative, deve assicu-rarsi che il suo medico sia al corrente della cosa. Gli estrogeni con-tenuti in queste pillole, possono aumentare gli effetti collaterali dialcuni farmaci per l’ansia e/o ridurre la loro efficacia nell’alleviare isintomi di ansietà. Per informazioni più dettagliate ci si può rivolgere al proprio medi-SOS PSICHE – Gli Psicofarmacico o ad uno specialista della salute mentale, consultare la bibliotecapubblica del luogo di residenza, o scrivere alle ditte che producono imedicinali o rivolgersi alla associazione che vi tutela.
•Controllare la data di scadenza del farmaco, all'atto dell'acquisto edurante l'uso.
• Leggere attentamente il foglietto allegato, facendo attenzione agli ef-fetti collaterali ed alle controindicazioni.
• La comparsa di effetti collaterali e variazioni dello stato di salute van-no segnalati allo psichiatra.
• Un buono psichiatra:-ascolta ciò che il paziente ha da riferire circa gli effetti dei farmaci-valuta l'efficacia degli psicofarmaci nel corso della malattia-aggiusta la dose o cambia il medicinale se necessario-informa il paziente circa l'efficacia della terapia ed il rapportobenefici/costi.
• Mettersi alla guida dopo aver assunto un neurolettico o un ipnoticopuò essere pericoloso, perché può esserci una diminuzione della so-glia di attenzione.
• Alcuni psicofarmaci causano gravi danni all'embrione e non vannousati in gravidanza.
• Alcuni farmaci interagiscono con il caffé (nel caso dei neurolettici l'ef-fetto sedativo diminuisce) o l'alcool (con gli ipnotici l'effetto sedativoaumenta).
• Tenete gli psicofarmaci fuori dalla portata dei bambini e chiudetelisempre con cura.
• L'abitudine di somministrare di nascosto (p.es. nei cibi) i neuroletticiai pazienti generalmente è considerata sbagliata. Ma in diversi casi ènecessaria perché il paziente psicotico rifiuta di curarsi. SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
ABITUDINE consiste in una serie di condi-
zioni - psicologiche ed emozionali - che pro-vocano il desiderio di continuare ad usare
ASISTOLIA - Assenza di contrazioni cardi-
ASTENIA - Insufficiente o mancata reazio-
le occorrono dosi sempre crescenti per ot-
ne a stimoli. Indebolimento generale con di-
tenere l'effetto terapeutico positivo. Molti
malati cronici vanno incontro a questo pro-blema.
ATASSIA - Incoordinamento dei movimentivolontari. Non intacca l'integrità della forza
ACATISIA - Sensazione sgradevole di irre-
quietezza interna, caratterizzata anche damanifestazioni fisiche come camminare o
ACINESIA - Diminuita attività motoria (ipica
DISARTRIA - Difficoltà ad articolare le pa-
ne , nel sangue, dei granulociti (tipi di glo-
buli bianchi). Provoca: angina necrotica (in-fiammazione cronica del palato) dolorosis-
vimento con convulsioni, contrazioni faccialie movimenti involontari di altre parti del cor-
dei movimenti coordinati involontari.
Tachicardia, difficoltà respiratorie.
trazioni rapide del miocardio (muscolo del
risposta a livello della pupilla a stimoli ester-
ni, come ad esempio una fonte di luce.
sturbi cardiaci, mortale se non trattata in 3-5 minuti.
ARITMIA - Alterazione del ritmo cardiaco;consiste nella accelerazione e nel rallenta-
totale a svolgere l'atto riproduttivo.
personalità, deliri, allucinazioni.
(zucchero) nel sangue, oltre i valori nor-
RETINITE - Infiammazione delle retina del-
l'occhio, caratterizzata da disturbi visivi di
ne di ormoni da parte della tiroide. Provo-
ca: rossore, aumento del battito cardiaco,della temperatura corporea, magrezza, ir-
za del battito cardiaco oltre i valori norma-
Diminuzioni o eccessi nel fisiologico desi-
derio erotico dell'individuo adulto.
MANIFESTAZIONI IPOMANIACALI - Sta-to euforico meno marcato rispetto alla fasemaniacale franca.
NISTAGMO - Movimenti brevi, rapidi edoscillatori e sempre identici degli occhi.
OCULOGIRO, crisi o disturbo - Si ha quan-do un soggetto presenta gli occhi rivoltativerso l'alto.
OPISTOTONO - postura con il caporeclinato all'indietro.
PARKINSONISMO - Sintomi come: tremo-ri, lentezza e perdita della iniziativamotoria, rigidità muscolare, perdita dellamimica facciale.
POLIDIPSIA - Abnorme aumento dellasete.
POLIURIA - AUmento della emissione del-l'urina nelle 24 ore, sopra il limite conven-
SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
• chiedete documenti ed informazioni al servizio SOS PSICHE:dispongono di numerosi documenti su ogni farmaco. Abbonatevi algiornale Progetto Psiche ed avrete periodicamente tutte le notizie suinuovi farmaci a domicilio.
• discinesia tardiva: una minima parte dei pazienti che assumonoantipsicotici è soggetta a questa pericolosa malattia che porta alla morte:chiedete un articolo di Progetto PSICHE che illustra chiaramente que-sta sindrome.
• chiedete il giornale News & Research, gennaio 1997 - riporta le ultimeed esaltanti scoperte in campo psicofarmacologico ed in particolarediversi articoli interessanti sui farmaci che saranno disponibili nei pros-simi anni: dieci volte più potenti con meno effetti collaterali.
• Risperidone, Clozapina e farmaci antipsicotici atipici - Esiste una let-teratura avanzata su alcuni farmaci come il Risperidonecommercializzato negli Stati Uniti fin dal 1994. A causa di motivi eco-nomici il Risperidone non fa parte dei farmaci di fascia A: a causa diquesta vergognosa ingiustizia i pazienti che ne abbisognano sono co-stretti a pagarsi per intero le cure. Secondo alcuni studi questi farmaciriducono la possibilità di sviluppare la discinesia tardiva e sono più ef-ficaci.
• Tra le nuove molecole scoperte negli ultimi anni ricordiamo:remoxipride, amisulpiride, raclopride, ritanserin, ondansetron,amperozide, clocapramina, melperone, olanzapina, savoxepina. Diversinon sono disponibili in Italia.
• Anticolinergici - sono farmaci molto utili per contrastare gli effetti ne-gativi degli antipsicotici; il loro utilizzo in vari casi è a livello profilattico,ovvero per impedire le possibili complicazioni indotte dai neurolettici.
Per individuare la sezione del testo nella quale è descritto il medicinaleche voi, o un vostro amico, oppure un membro della vostra famiglia staprendendo, cercate prima il nome commerciale del farmaco; le tabel-le che seguono sono scritte in ordine alfabetico e suddivise per patologie. Se il farmaco non compare in lista, significa che non è un farmaco difascia A, B o H. I farmaci contro l'ansia e numerosi ipnotici sono a completo caricodell'assistito e non sono riportati nelle tabelle. Per informazioni molto dettagliate l'associazione può reperire in Internettutti i documenti su effetti collaterali e ricerca di qualsiasi farmaco. NOTA BENE:
Lo scopo di questo opuscolo è quello di aiutare la gente a capire comee perché i farmaci possono essere utilizzati nel trattamento dei proble-mi relativi alla salute mentale. E’ importante che gli utenti dei serviziper la salute psichica siano ben informati riguardo le malattie del cer-vello, ma questo opuscolo NON è un manuale “fai da te”. L’automedicazione può essere pericolosa. L’interpretazione sia dei se-gnali, sia dei sintomi delle malattie e degli effetti collaterali, è un lavoroda professionisti. La prescrizione e la gestione dei farmaci, in tutti icasi, deve essere fatta da un medico responsabile che operi a contattodel paziente: con la famiglia del paziente o con altri professionistidella salute mentale. Questo è l’unico modo per avere la garanzia cheil farmaco venga utilizzato nel miglior modo possibile e col minor ri-schio di effetti collaterali o di complicazioni. SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
NOME COMMERCIALE CONFEZIONE PRINCIPIO ATTIVO COSTO FASCIA IMMISSIONE INDUSTRIA FARMACEUTICA
Akineton 60 compresse 2 mg Biperidene 7800 A 02/08/91 RAVIZZA FARMACEUTICI S.P.A.
Akineton r 50 confetti 4 mg Biperidene 9900 A 02/08/91 RAVIZZA FARMACEUTICI S.P.A.
Akineton Fiale 5 fiale 1 ml im iv 5 mg Biperidene 5700 A 04/02/91 KNOLL FARMACEUTICI S.P.A.
Artane 50 compresse 2 mg Triesifenidile 4200 A 07/09/60 CYANAMID ITALIA S.P.A.
Disipal 50 confetti 50 mg Orfenadrina cloridrat5700 A 19/10/76 YAMANOUCHI PHARMA S.P.A.
Disipal 12 fiale 2 ml 40 mg im Orfenadrina cloridrat6900 A 24/02/75 YAMANOUCHI PHARMA S.P.A.
Carbolithium Ifi 50 capsule 150 mg Litio carbonato 7000 A 24/03/82 ISTITUTO FARMACOTERAPICO ITALIANO SP
Carbolithium Ifi 50 capsule 300 mg Litio carbonato 11500 A 24/03/82 ISTITUTO FARMACOTERAPICO ITALIANO SP
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Litio Carbonato 50 compresse 300 mg Litio Carbonato 5000 A 08/11/93 GIOVANNI OGNA E FIGLI S.P.A.
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Litio Carbonato 60 compresse 300 mg Litio Carbonato 5000 A 08/11/93 LACHIFARMA S.R.L. LABORATORIO CHIMIC
Litio Carbonato flacone 50 compresse 300 Litio Carbonato 5000 A 08/11/93 EUGAL LABORATORIO CHIMICO FARMACEUTI
Litio Carbonato 50 compresse 300 mg Litio Carbonato 5000 A 08/11/93 C.O.C.FARMACEUTICI S.R.L.
Anatensol 25 confetti 1 mg Flufenazina 3000 A 09/11/95 MEAD JOHNSON S.P.A.
Clopixol depot 1 fiala 200 mg 1 mlZuclopentixolo 9300 A 10/07/95 LUNDBECK ITALIA S.P.A.
Esucos 25 compresse 10 mg Dixirazina 6700 A 12/02/85 LABORATORIO FARMACEUTICO SIT S.R.L.
Esucos 25 compresse 25 mg Dixirazina 12500 A 12/02/85 LABORATORIO FARMACEUTICO SIT S.R.L.
Haldol 30 compresse 1 mg Aloperidolo 4400 A 01/12/84 JANSSEN PHARMACEUTICA N.V.
Haldol 30 compresse 5 mg Aloperidolo 9900 A 01/12/84 JANSSEN PHARMACEUTICA N.V.
Haldol 5 fiale 5 mg 1 ml Aloperidolo 4800 A 07/06/84 JANSSEN PHARMACEUTICA N.V.
Haldol gocce 10 mg/ml 30 ml Aloperidolo 18000 A 07/06/84 JANSSEN PHARMACEUTICA N.V.
Haldol gocce 2 mg/ml 30 ml Aloperidolo 5300 A 07/06/84 JANSSEN PHARMACEUTICA N.V.
Haldol Decanoas 1 fiala 50 mg/ml 3 ml Aloperidolo 25700 A 07/06/84 JANSSEN PHARMACEUTICA N.V.
Haldol Decanoas 3 fiale 50 mg/ml 1 ml Aloperidolo 27800 A 07/06/84 JANSSEN PHARMACEUTICA N.V.
Impromen 30 compresse 5 mg Bromperidolo 9300 A 31/10/85 PRODOTTI FORMENTI S.R.L.
Impromen 6 fiale 5 mg/ml 1 ml Bromperidolo 5800 A 31/10/85 PRODOTTI FORMENTI S.R.L.
Impromen gocce 10 mg/ml 30 ml Bromperidolo 26100 A 31/10/85 PRODOTTI FORMENTI S.R.L.
Largactil 20 compresse 100 mg Clorpromazina 4200 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Largactil 25 compresse 25 mg Clorpromazina 1800 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Largactil gocce os 10 ml 4% Clorpromazina 2600 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Largactil im 5 fiala 2 ml 50 mg Clorpromazina 4800 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Leponex 28 compresse 100 mg Clozapina 97800 A 07/03/95 SANDOZ PRODOTTI FARMACEUTICI SPA
Leponex 28 compresse 25 mg Clozapina 27900 A 07/03/95 SANDOZ PRODOTTI FARMACEUTICI SPA
Mellerette 25 confetti 10 mg Tioridazina 2200 A 29/12/83 SANDOZ PRODOTTI FARMACEUTICI SPA
Mellerette gocce os 10 ml 3% Tioridazina 3300 A 29/12/83 SANDOZ PRODOTTI FARMACEUTICI SPA
Melleril 25 confetti 25 mg Tioridazina 3800 A 29/12/83 SANDOZ PRODOTTI FARMACEUTICI SPA
Melleril 25 confetti 50 mg Tioridazina 5500 A 29/12/83 SANDOZ PRODOTTI FARMACEUTICI SPA
Melleril retard 15 compresse 200 mTioridazina 10400 A 29/12/83 SANDOZ PRODOTTI FARMACEUTICI SPA
Modalina 30 confetti 1 mg Trifluoperazina 3300 A 27/07/95 SANOFI WINTHROP S.P.A.
Modalina 30 confetti 2 mg Trifluoperazina 4400 A 27/07/95 SANOFI WINTHROP S.P.A.
Moditen Depot im 1 fiala 25 mg 1ml Flufenazina 9300 A 09/11/95 BRISTOL MYERS SQUIBB S.P.A.
Neuleptil 30 compresse 10 mg Periciazina 3700 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Neuleptil os gocce 10 ml 2% Periciazina 3400 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Nozinan 20 compresse 100 mg Levomepromazina 8000 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Nozinan 20 compresse 25 mg Levomepromazina 3800 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Piperonil 20 compresse 80 mg Pipamperone 6800 A 02/11/79 IST. LUSO FARMACO D'ITALIA SPA
Prozin 25 compresse rivestite 25Clorpromazina 1800 A 02/11/79 IST. LUSO FARMACO D'ITALIA SPA
Prozin gocce orali 10 ml 4% Clorpromazina 2600 A 02/11/79 IST. LUSO FARMACO D'ITALIA SPA
Serenase im iv 5 fiale 2 ml 2 mg Aloperidolo 4300 A 02/11/79 IST. LUSO FARMACO D'ITALIA SPA
Sulamid 12 compresse 50 mg Amisulpiride 24600 B 05/03/93 LABORATORI BALDACCI SPA
Trilafon 20 confetti 2 mg Perfenazina 8000 A 26/08/63 SCHERING PLOUGH SPA
Trilafon 20 confetti 8 mg Perfenazina 9100 A 26/08/63 SCHERING PLOUGH SPA
Trilafon im 5 fiale 1ml 5 mg Perfenazina 10000 A 26/08/63 SCHERING PLOUGH SPA
Trilafon Enantato 1 fiala 100 mg 1 ml Perfenazina 15400 A 29/06/84 SCHERING PLOUGH SPA
SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
Ansiolin 3 fiale 2 ml im iv 10 mgDiazepam 2800 A 05/05/83 ROUSSEL PHARMA S.P.A.
Tranquirit gocce os 20 ml 0,5% Diazepam 2200 A 12/05/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
SUL MERCATOGardenale im 6 fiale 1 ml 100 mg Gardenale in
fiale 1 ml 100 mg Fenobarbital 4000 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Championyl 5 fiale 2 ml im 100 mg Sulpiride 3500 B 09/02/77 SYNTHELABO S.P.A.
Championyl forte 15 compresse 200 mgSulpiride 7900 B 09/02/77 SYNTHELABO S.P.A.
Clopixol depot 1 fiala 200 mg 1 mlZuclopentixolo 9300 A 10/07/95 LUNDBECK ITALIA S.P.A.
Dobren 20 compresse 200 mg Sulpiride 10600 B 30/08/76 RAVIZZA FARMACEUTICI S.P.A.
Dobren im 6 fiale 2 ml 100 mg Sulpiride 4200 B 31/05/72 RAVIZZA FARMACEUTICI S.P.A.
Dobren soluzione os 200 ml 0,5% Sulpiride 5300 B 31/05/72 RAVIZZA FARMACEUTICI S.P.A.
Equilid 20 compresse divisibili 2Sulpiride 10600 B 22/06/72 GRUPPO LEPETIT SPA
Italprid 20 compresse 100 mg Tiapride 7800 B 16/01/80 TEOFARMA S.R.L.
Italprid im iv 10 fiale 2 ml 100 mTiapride 6700 B 16/01/80 TEOFARMA S.R.L.
Luxoben im iv 10 fiale 2 ml 100 mTiapride 6700 B 20/12/84 ASTA MEDICA S.P.A.
Orap 20 compresse 4 mg Pimozide 11200 A 09/09/83 JANSSEN CILAG S.P.A.
Quiridil 10 compresse 200 mg Sulpiride 5300 B 19/12/73 GIORGIO ZOJA SPA
Sereprile 20 compresse 100 mg Tiapride 7800 B 30/09/76 SYNTHELABO S.P.A.
Sereprile im iv 10 fiale 2ml 100 mgTiapride 6700 B 30/09/76 SYNTHELABO S.P.A.
Adepril 30 confetti 10 mg Amitriptilina 1700 A 30/09/72 GRUPPO LEPETIT SPA
Adepril 30 confetti 25 mg Amitriptilina 2600 A 30/09/72 GRUPPO LEPETIT SPA
Anafranil 20 confetti 25 mg Clomipramina 4900 A 08/11/79 CIBA GEIGY S P A
Anafranil 5 fiale im iv 25 mg 2 ml Clomipramina 5200 A 08/11/79 CIBA GEIGY S P A
Anafranil 50 confetti 10 mg Clomipramina 6000 A 08/11/79 CIBA GEIGY S P A
Anafranil sr20 compresse divisibiliClomipramina 10800 A 09/03/91 CIBA GEIGY S P A
Decapeptyl 1 sistema im 3,75 mg a ceTriptorelina 353500 A 28/12/91 IPSEN S.P.A
Deniban 12 compresse 50 mg Amisulpiride 24600 B 05/03/93 SYNTHELABO S.P.A.
Evadene 30 capsule 25 mg Butriptilina 4800 A 23/03/76 WYETH S.P.A.
Insidon 30 confetti 50 mg Opipramolo 5000 A 08/11/79 CIBA GEIGY S P A
Lantanon 30 compresse 30 mg Mianserina 20800 A 11/11/82 ORGANON ITALIA S.P.A.
Lantanon 60 30 compresse 60 mg Mianserina 39100 A 31/10/94 ORGANON ITALIA S.P.A.
Lantanon gocce 15 ml 60 mg/ml Mianserina 18700 A 13/10/90 ORGANON ITALIA S.P.A.
Laroxyl gocce os 20 ml Amitriptilina 4500 A 24/03/75 ROCHE S.P.A.
Maneon 20 compresse 100 mg Amineptina 11400 A 24/08/82 POLI INDUSTRIA CHIMICA SPA
Noritren 30 confetti 10 mg Nortriptilina 3600 A 05/12/68 LUNDBECK ITALIA S.P.A.
Noritren 30 confetti 25 mg Nortriptilina 5000 A 05/12/68 LUNDBECK ITALIA S.P.A.
Nortimil 40 compresse 25 mg Desipramina 5900 A 01/12/86 CHIESI FARMACEUTICI S.P.A.
Surmontil 20 compresse 100 mg Trimipramina 8600 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Surmontil 50 compresse 25 mg Trimipramina 6900 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Surmontil gocce os 20 ml 4% Trimipramina 4900 A 21/09/79 RHONE POULENC RORER S.P.A.
Survector '100' 20 compresse 100 mgAmineptina 11400 A 16/03/83 EUTHERAPIE
Tofranil 50 confetti 25 mg Imipramina 5000 A 30/11/79 CIBA GEIGY S P A
Tofranil 60 confetti 10 mg Imipramina 4100 A 30/11/79 CIBA GEIGY S P A
Triptizol 25 compresse 25 mg Amitriptilina 2200 A 29/07/77 MERCK SHARP & DOHME LIMITED
Trittico 20 compresse divisibili 1Trazodone 19100 A 01/06/90 ANGELINI FRANCESCO A. SPA
Trittico 30 compresse 100 mg Trazodone 18900 A 10/11/81 ANGELINI FRANCESCO A. SPA
Trittico 30 compresse 50 mg Trazodone 9500 A 10/11/81 ANGELINI FRANCESCO A. SPA
Trittico 30 compresse divisibili 7Trazodone 14400 A 01/06/90 ANGELINI FRANCESCO A. SPA
Trittico gocce orali 2,5 % 30 ml Trazodone 7300 A 10/11/81 ANGELINI FRANCESCO A. SPA
Trittico im iv 3 fiale 50 mg 5 ml Trazodone 4400 A 10/11/81 ANGELINI FRANCESCO A. SPA
Vicilan 20 compresse 100 mg Viloxazina 8400 A 16/10/76 ZENECA S.P.A.
Vividyl 20 capsule 10 mg Nortriptilina 2400 A 15/11/88 ELI LILLY ITALIA S.P.A.
Vividyl 20 capsule 25 mg Nortriptilina 3300 A 15/11/88 ELI LILLY ITALIA S.P.A. SOS PSICHE – Gli Psicofarmaci
Grazie per il tuo contributo a SOS PSICHE,
con il quale è stato possibile reperire informazioni e
Sostieni le nostre attività e partecipa alle riunioni
SOS PSICHE – Gli PsicofarmaciIl Comitato Promotore di Questo opuscolo fa è stato allestito e distribuito dal Comitato
promotore composto da alcune associazioni per la salute
mentale, che operano in Italia dagli anni ’80. La partecipazione
al Comitato è ancora aperta; ci sono alcuni contatti in corso per
coinvolgere altre associazioni a carattere nazionale e locale. Le associazioni hanno raccolto l’eredità e le finalità di un prece-
dente sito avviato nel 1994, che è stato il primo sito Europeo
per la salute mentale gestito autonomamente dalle famiglie. Il servizio ha come finalità principale quella di fornire una corret-
ta informazione sulla prevenzione e cura delle malattie mentali,
pubblicando indirizzi utili sulle strutture di ricovero e segnalando
le associazioni di familiari esistenti in Italia. L’obiettivo principale di questo sito è di raccogliere il maggior
numero di informazioni da mettere a disposizione dei familiari,
Le associazioni promotrici offrono la propria esperienza e
disponibilità offrendo spazio web alle associazioni di familiari
che si identificano con le nostre finalità. Il Comitato Promotore ha steso uno Statuto che regola la
partecipazione alle iniziative, a disposizione degli interessati.
SOBRE O GERÚNDIO E “GERUNDISMO”: UMA ANÁLISE“Precisava desenferrujar gerúndios, gerundivos,e sobretudo, meus verbos irregulares” , IssaisPissoti, Aqueles cães malditos de Arquelau . 2ªed. Rio de Janeiro: Editora 34, 1994. É surpreendente o clima emocional e hostil em torno da presença no por-tuguês brasileiro falado e escrito de estruturas que contêm ir + estar +V____NDO com
Progesterone, Inhibin, and hCG Multiple MarkerStrategy to Differentiate Viable From NonviablePregnancies MAUREEN GLENNON PHIPPS, MD, JOSEPH W. HOGAN, ScD,JEFFREY F. PEIPERT, MD, MPH, GERALYN M. LAMBERT-MESSERLIAN, PhD,JACOB A. CANICK, PhD, AND DAVID B. SEIFER, MD Objective : To determine whether a combination of serum Conclusion : Serum progesterone appeared to be the single and uri