LA BORRELIOSI
La borreliosi, detta anche Malattia di Lyme, è un’affezione causata da una spirocheta
(un batterio spiraliforme), la Borrelia burgdorferi, chiamata così in onore al suo
scopritore, Burgdorfer, che infesta le zecche, le quali possono trasmetterlo all'uomo e
La trasmissione all’uomo di questi acari avviene direttamente dall’erba o attraverso
gli animali. Una volta che compaiono i sintomi la diagnosi è difficile, perché i segni
ed i sintomi sono comuni a molte altre malattie (infezioni virali, artrite reumatoide,
sclerosi multipla), ma estremamente importante perché l’impostazione di una corretta
terapia antibiotica porta ad una rapida guarigione.
L'origine del nome della malattia si riferisce alla cittadina di Lyme, nel Connecticut,
dove si verificò un'epidemia di questo male, segnalata a partire dal 1975, che si
manifestò con un misterioso aumento dei casi di artrite, soprattutto infantile. L'artrite
cominciava con eritemi cutanei sul torace, addome, dorso e natiche, che si
ingrandivano fino a raggiungere una dimensione variabile tra i 10 e i 50 cm, mal di
I luoghi nei quali è più facile contrarla sono le zone boscose e ricche di cervi, dal
momento che queste rappresentano l'habitat ideale per le zecche. In Italia la malattia è
endemica del Carso, del Trentino e della Liguria.
Sintomatologia
Dopo un periodo di incubazione variabile da 3 a 32 giorni dalla puntura della zecca
infetta, il soggetto presenta, nella sede della puntura, una macula o una papula di
colore rosso, di consistenza dura al centro che si espande fino ad un diametro di
diversi centimetri. Spesso si producono altre lesioni cutanee secondarie in altre sedi, a
causa della migrazione del germe (eritema cronico migrante). A ciò si associa
frequentemente un quadro clinico simil-influenzale, caratterizzato da febbre, mal di
testa, malessere, stanchezza e dolori muscolari. In alcuni casi segue, dopo alcune
settimane o anche mesi, la comparsa di disturbi neurologici o cardiaci o, più spesso,
articolari, per la localizzazione secondaria del parassita nei rispettivi organi.
L'eritema compare in un numero di casi stimato tra l'80% e il 90% delle persone
Diagnosi
Secondo molti esperti è difficile diagnosticare la malattia di Lyme perché i sintomi
iniziali di tipo influenzale assomigliano a quelli di altre infezioni comuni. Oltre a ciò,
alcuni pazienti infetti non manifestano l'eruzione cutanea o la manifestano in zone
dove passa inosservata, unica caratteristica peculiare della malattia di Lyme, e molti
pazienti non ricordano di essere stati punti da una zecca poiché la puntura in genere è
Un ulteriore ostacolo è il fatto che le analisi immunologiche del sangue (ELISA o
immunofluorescenza per la ricerca di anticorpi anti-Borrelia) attualmente disponibili
non sono né abbastanza sensibili né abbastanza precise per effettuare una sicura
diagnosi differenziale, generando quindi un consistente numero di falsi positivi o falsi
Gli Istituti Sanitari Nazionali americani raccomandano perciò ai medici di basare la
propria diagnosi sul fatto che il paziente ricordi o meno di essere stato punto da una
zecca, sui sintomi che egli accusa e sull'attenta esclusione di altre patologie che
potrebbero aver dato origine a tali sintomi.
Se la malattia viene diagnosticata in tempo, la maggior parte dei pazienti può essere
curata con successo con una terapia antibiotica mirata contro l'agente patogeno. Il
senso di spossatezza e i dolori possono continuare per diversi mesi dopo la cura, ma
tendono a scomparire spontaneamente senza bisogno di prolungare la terapia.
Secondo gli Istituti Sanitari Americani, la malattia non dà "effetto memoria", per cui
è possibile contrarla più volte nella vita.
Recentemente l'istituto di medicina della Yale University, negli Stati Uniti, ha
annunciato di aver messo a punto un vaccino sperimentale che potrebbe prevenire la
malattia di Lyme. Questo vaccino "a duplice azione" stimola il sistema immunitario
dell'uomo a produrre anticorpi che attaccano e uccidono i batteri della malattia e,
nello stesso tempo, distrugge anche i batteri che vivono nelle zecche che pungono
Secondo le indicazioni del Ministero della Salute italiano è sconsigliata la
somministrazione di antibiotici nel periodo precedente la comparsa di sintomi, in
quanto questa potrebbe mascherare il loro eventuale manifestarsi rendendo più
complicata la diagnosi. Se la persona morsa sta già effettuando (o deve effettuare per
altri motivi durante il periodo di osservazione) una terapia a base di antibiotici, viene
consigliato di impiegare farmaci che siano efficaci anche contro le rickettsiosi
(un'altra malattia che può essere provocata dal morso delle zecche) e le borreliosi (tra
cui doxiciclina, amoxicillina o cefuroxime) per un periodo non inferiore alle tre
Epidemiologia
Sempre di più si sente parlare di un aumento dei casi di borreliosi di Lyme in Europa,
ma non è chiaro se questo incremento corrisponda ad una tendenza reale. La malattia
di Lyme è diffusa nelle zone temperate dell’emisfero nord con 85.000 casi in Europa
e tra i 15.000 e i 20.000 riportati annualmente negli Stati Uniti. Il numero di casi
riportato in Europa è comunque largamente sottostimato a causa della mancanza di
dati per diverse nazioni e per l’elevato numero di casi che rimane non diagnosticato
ogni anno. I dati disponibili sul numero di casi o sierologie positive, anche se a volte
confusi e non precisi, ci permettono di tracciare una mappa del rischio in Europa,
dove si osservano due gradienti che partono virtualmente dall’Europa centrale: il
primo, decrescente, orientato verso nord (Scandinavia) e il secondo, pure decrescente,
verso il sud dell’Europa (Italia, Spagna, Grecia. Portogallo). La fascia dove
l’incidenza della malattia di Lyme sembra essere più alta si situa nell’Europa centrale
Prevenzione
Il modo più semplice di prevenire la malattia di Lyme è quello di evitare di subire
infestazioni di zecche, dal momento che questi aracnidi sono il veicolo della malattia.
Valgono perciò i seguenti consigli. Se si cammina in zone infestate da zecche (zone
boscose, ad esempio), tenetevi al centro dei sentieri; indossate indumenti lunghi e
berretto; infilate i pantaloni nei calzettoni, e portate scarpe che non lascino scoperta
nessuna parte del piede. Indossare indumenti di colore chiaro rende più facile scoprire
le zecche. Gli insettifughi applicati sugli indumenti e sulla pelle sono efficaci, ma
possono avere gravi effetti collaterali, specie sui bambini.
Una volta rientrati in casa controllate che né voi né i bambini abbiate zecche,
specialmente nelle parti del corpo coperte da peli. Fatelo con attenzione, perché le
zecche immature sono minuscole, e si possono scambiare facilmente per particelle di
sporco. Se avete animali domestici controllate anch'essi prima di farli entrare in casa.
In caso di riscontro di una zecca adesa alla cute, questa va eliminata afferrandola con
delle pinzette, ruotando delicatamente fino a che non lascia la presa, senza
schiacciarla. Il tentativo di estrazione di una zecca con la pinzetta, se fatto nella
maniera sopra descritta, raramente esita in una rottura del parassita. Nel caso in cui
tuttavia non si riesca ad estrarre completamente la zecca, è necessario rivolgersi al
medico. È assolutamente sconsigliato usare dell'olio di oliva o altri liquidi che
provochino il distacco della zecca perché questo potrebbe avvenire dopo un rigurgito
da parte dell' insetto, aumentando notevolmente le possibilità di infezione. Se invece
la zecca è penetrata nella cute bisogna recarsi dal medico che provvederà nel modo
più opportuno ad estrarla e a somministrare opportuna terapia antibiotica.
Una volta eliminata la zecca, si può procedere alla disinfezione della cute colpita.
Tenere sotto controllo la parte per alcune settimane e accertarsi che il rossore della
puntura e della momentanea irritazione scompaiano.
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